L’impianto per produrre calore da biomassa è una tecnologia del rinnovabile alternativa e non competitiva a quelle già diffuse nel mercato italiano.
Quella più produttiva in tal senso è realizzabile con la caldaia unica che da vita all’impianto di teleriscaldamento.
Un impianto di teleriscaldamento da biomassa va realizzato in zone rurali ricche di boschi e vegetazione che possono essere riscaldate con una centrale unica.
Si tratta di ottenere una potenza massima di 10 MW. Impianti di questo tipo sono molto diffusi in Austria, Â ce ne sono circa 300, mentre in Italia il settore deve ancora decollare.
L’Austria è un paese con moltissimi paesaggi rurali che si servono di questa tecnologia per produrre calore ed acqua calda. La differenza tra l’impianto di teleriscaldamento a biomassa e quelli a caldaie singole a biomassa risiede nel fatto che la prima tecnologia permette di usare tutti gli scarti della vegetazione, mentre la seconda solo quelli legnosi e con determinate caratteristiche.
Per realizzare concretamente un impianto di questo tipo servono un insieme di case che richiedono energia termica; vicina disponibilità di più fonti di approviggionamento; presenza di un’area adeguata e vicina alle abitazioni dove poterlo costruire, area rurale.
Le difficoltà starebbero nei costi di realizzazione in assenza di incentivi e contributi; nell’accettabilità sociale e nelle questioni che riguardano l’integrazione paesaggistica e l’impatto ambientale.
Un approfondimento sul tema, da utilizzare a titolo di formazione ed aggiornamento si può trovare sul sito della FIRE, la Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia che forma gli Energy Manager e da cui abbiamo tratto alcune informazioni. L’accesso alla documentazione completa è possibile però solo a chi si iscrive come socio.
Fonte immagine: parcodellefavole.it