Le associazioni delle rinnovabili italiane non condividono la riforma delle tariffe elettriche per gli utenti non domestici prevista dal decreto Milleproroghe e elaborata dall’AEEGSI. Le associazioni, infatti, contestano la decisione presa dall’Autorità per l’energia di premiare gli utenti che più consumano energia e penalizzare la produzione e l’autoconsumo di energia pulita. Le medesime critiche sono state condivise da Confartigianato che ha denunciato come la riforma delle tariffe elettriche va a penalizzare le piccole e medie imprese per le quali, come avverte l’associazione degli artigiani, le 5 proposte dell’AEEGSI potrebbero comportare un aumento di costi di energia elettrica pari al 12%. Dal canto loro, anche ANIE Energia e Italia solare chiedono all’AEEGSI di scegliere un’ipotesi che “non dirotti eccessivamente i costi verso le componenti fisse della bolletta per non colpire il fotovoltaico, la cogenerazione e il risparmio energetico”. L’ipotesi che più si avvicina alle richieste di ANIE Energia, Italia solare e Confartigianato sarebbe, per l’autoproduzione, la B3, in cui “la parte variabile del costo della bolletta, proporzionale all’energia prelevata, è dell’83,73%. Altre opzioni valide sono la C in cui la quota si ferma al 73,74% e la B2, in cui la parte variabile si attesta al 67,46%”, al contrario dell’ipotesi A, in cui la quota variabile è solo del 39, 92%, dati confermati anche dal rapporto presentato dal Quotidiano Energia Enrico Quintavalle, responsabile Ufficio Studi Confartigianato .

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