Sono mesi che le aziende delle rinnovabili sono sul piede di guerra contro il Governo per le scelte adottate in campo energetico. Stavolta, il motivo della protesta è dato dalla Robin Hood Tax, la misura che prevede l’innalzamento dell’IRES di 4 punti percentuali, dal 6,5% al 10,5%, per tutte le aziende energetiche, comprese le aziende delle rinnovabili, con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro.
Se la norma venisse realmente approvata metterebbe a rischio lo sviluppo di un settore chiave ed anticiclico per la nostra economia che sta già portando benefici diretti a tutti i cittadini/consumatori, riducendo i prezzi di borsa dell’energia elettrica nelle ore di picco estive per un ammontare di circa 500 milioni di euro/anno ed evitando costi per l’acquisto di titoli di emissione di CO2 per un ammontare pari a circa 200 milioni di euro/anno. La nuova tassa ridurrebbe drasticamente la prospettiva, al 2020, di nuovi posti di lavoro e di nuovi investimenti ad oggi previsti per oltre i 50 miliardi di euro.
Così Agostino Re Rebaudengo, Presidente di APER, in un comunicato diramato dall’associazione.
Ciao
A presto.
Si ringrazia:
– webaper.it
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